Un filo culturale ideale legava da oltre un decennio Cornaredo e Roccalumera (Messina). Ovvero da quando si è celebrato alla Filanda il 50° anniversario dell’assegnazione del Premio Nobel per la letteratura a Salvatore Quasimodo con un recital di poesie dal titolo “Operaio di sogni”, interpretato e diretto dal figlio del poeta, Alessandro. Era il 10 dicembre 2009 e per l’occasione il poeta cornaredese Gianfranco Brusasca ha tenuto la prolusione. Quel filo, che non si è mai spezzato, si è ora nuovamente intrecciato per il vile e spregevole oltraggio inferto il 25 maggio scorso al parco di Roccalumera, dedicato a Quasimodo, e luogo d’origine della sua famiglia. Brusasca, colpito dall’incomprensibile e abbietto atto criminale, ha manifestato il suo vivo dispiacere ad Alessandro Quasimodo. E anche colto l’occasione per inviargli gli attestati storici dell’evento andato in scena nel 2009 a Cornaredo per rinnovare la memoria ed esprimere solidarietà. “Unisco, quindi, tre allegati storici -scrive Brusasca– nel segno di una memoria vitale e letteraria dedicata al poeta Premio Nobel Salvatore Quasimodo, che non deve andare perduta in un momento del tempo circolare, che sembra aver perduto i valori fondamentali della tenuta spirituale.
Sono sempre più convinto che ciò che vale è ciò che conta e ciò che conta non potrà mai essere obliato e andare perduto o, addirittura, essere fatto segno di distruzione. Orribile, in un mondo che sta perdendo pezzi di civiltà e di dignità offendendo pericolosamente i valori della libertà”. Un gesto di affetto, di rispetto e di solidarietà. “Non ci sono parole -chiosa Brusasca-, sono veramente addolorato e pervaso da un profondo dispiacere accompagnato da un’estrema ripugnanza nell’apprendere dell’attentato anti-culturale al “Parco letterario quasimodiano” di Roccalumera dedicato al grande poeta ed alla cultura mondiale di cui Salvatore Quasimodo è stato un degno interprete in momenti di grande tensione mondiale laddove la libertà era stata imprigionata”.
Sono sempre più convinto che ciò che vale è ciò che conta e ciò che conta non potrà mai essere obliato e andare perduto o, addirittura, essere fatto segno di distruzione. Orribile, in un mondo che sta perdendo pezzi di civiltà e di dignità offendendo pericolosamente i valori della libertà”. Un gesto di affetto, di rispetto e di solidarietà. “Non ci sono parole -chiosa Brusasca-, sono veramente addolorato e pervaso da un profondo dispiacere accompagnato da un’estrema ripugnanza nell’apprendere dell’attentato anti-culturale al “Parco letterario quasimodiano” di Roccalumera dedicato al grande poeta ed alla cultura mondiale di cui Salvatore Quasimodo è stato un degno interprete in momenti di grande tensione mondiale laddove la libertà era stata imprigionata”.