Il consigliere regionale Luigi Piccirillo (M5S), proprio oggi, ha segnalato con propria nota all’assessore al welfare Giulio Gallera la situazione della Rsa “Il Gelso” in relazione all’emergenza coronavirus. Ecco la sua nota integrale che ha anche inviato per conoscenza al Dg welfare della Regione Lombardia dottor Luigi Cajazzo. Con la presente sono a segnalare la situazione della Rsa “Il Gelso” di Vittuone in quanto risultano esserci delle irregolarità sulle quali ritengo sia necessario e urgente fare chiarezza. In particolare segnalo il fatto che la direzione della Rsa non sta fornendo informazione ai parenti degli ospiti determinando una situazione di tensione e di ansia per tutti. Da quanto risulta, dall’inizio delle pandemia i decessi nella struttura sarebbero stati almeno 36, secondo la denuncia dei familiari, ma di questi solo 9 sarebbero stati causati dal Covid-19.
Nel report fornito dalla direzione della Rsa viene spiegato che i degenti sintomatici, ma non sottoposti tampone sono stati separati dai degenti accertati come Covid positivi, mentre tutti gli altri ospiti della struttura sono stati lasciati nelle proprie camere evitando così assembramenti negli spazi comuni. Secondo la direzione, quindi, nessuna possibilità di diffusione del contagio e massima assistenza ai malati, ma restano le domande sul numero di decessi che secondo il sindaco della città Stefano Zancanaro sono 9, ma che secondo quanto denunciato dai parenti sarebbero almeno 36, mentre per il direttore della struttura i decessi dal 20 febbraio al 21 aprile, sono 31 nella Rsa “Il Gelso” e 3 nella Rsa “Orchidea”, ad essa connessa. Il sindaco insiste che i decessi (siamo al 26 aprile) sono 9, sei le persone in struttura trovate positive al Covid, mentre sono due le persone ricoverate in ospedale con sintomi gravi da coronavirus. Di fatto si ripropone il problema che si è presentato anche in altre Rsa: quanti sono i decessi sospetti Covid per i quali non vi è stato un tampone? Queste persone potrebbero aver contribuito alla diffusione del virus tra gli altri pazienti. A questo si aggiunge il problema della mancanza di personale. Secondo quanto comunicato dal direttore della Rsa a metà aprile i casi accertati di Covid-19 tra gli operatori sanitari erano solo 2 e ben 36 i dipendenti, quindi circa il 60% del personale socio-sanitario, assente per malattia. Elemento sottolineato in un post anche dal sindaco del Comune che ha parlato di personale in malattia senza sintomi da Covid o tampone. Mentre sul quotidiano Altomilanese viene raccontata la testimonianza di un dipendente della struttura, poi risultato positivo al Covid, costretto a lavorare con febbre e tosse. Lo scorso 15 aprile il gruppo d’opposizione Viviamo Vittuone ha fatto sapere di aver presentato una interrogazione all’amministrazione comunale, titolare della convenzione con la Rsa, per avere chiarimenti sullo stato di salute degli ospiti e del personale che opera all’interno della struttura. Da qui la comunicazione inviata in forma ufficiale dalla struttura che però non sembra aver chiarito né l’effettivo numero di decessi per coronavirus né quello dei casi di contagio. Mentre le famiglie degli ospiti che non vedono i propri cari da settimane continuano a lamentare confusione nella comunicazione: “Nessuno ci dice se i nostri parenti stanno bene oppure no, viviamo con l’incubo di ricevere una telefonata nel cuore della notte che ci informi di qualcosa di tragico”. Tutto questo premesso, stante la situazione ivi illustrata, invito l’assessorato ad interessarsi con urgenza delle condizioni sanitarie delle Rsa “Il Gelso” di Vittuone anche al fine di fornire adeguata e corretta informazione ai parenti degli ospiti che attendono da troppo tempo.