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“Sono ormai 4 anni che l’amministrazione comunale presenta in consiglio comunale bilanci di previsione che si limitano a pagare gli stipendi ai dipendenti, le indennità di carica agli amministratori, a fornire i servizi essenziali ed imprescindibili. Anche quest’anno il bilancio presentato riguarda la sola ordinaria amministrazione”. Il gruppo consiliare del Partito democratico attacca frontalmente la giunta Cipriani, che, a suo dire, non ha avvertito la necessità “in un momento così drammatico per tanti cittadini a causa del Coronavirus” di prevedere aiuti per anziani, famiglie, commercianti, disoccupati, giovani, studenti”. Per questo -aggiunge- aveva “invitato i nostri amministratori a fare al più presto opportune variazioni al bilancio approvato per stanziare fondi per le esigenze più immediate dei cittadini bisognosi”. Ma senza successo. Ma su cosa si regge il bilancio 2020? In questa nota che pubblico spiega che si basa “sulla riscossione di tasse e imposte, su Imu, Tari, Tariffe per i servizi comunali, addizionale comunale Irpef, inoltre si regge su ben 590.000 di entrate che dovrebbero rientrare dal recupero di tasse non pagate negli anni passati, da altri 500.000 euro previsti per multe e infrazioni al codice della strada e da 400.000 euro da affitti delle case popolari. Affinché il comune incassi i 590.000 euro di tasse arretrate, occorre che la ditta incaricata ne recuperi un milione circa, poiché ad essa andrebbe almeno un terzo delle cifre incassate. Una cifra enorme in un momento di particolare difficoltà per i cittadini. Se, come crediamo, questo grande afflusso di denaro non arriverà nelle casse del comune, si avrà un ammanco di risorse per le spese correnti e per i servizi erogati a favore dei cittadini. 
Cosa dire poi dei 500.000 euro delle multe, si continua a fare cassa con il semaforo di via Garibaldi?
Considerato il periodo, anche le entrate dei 400.000 euro degli affitti non sono del tutto sicure.
Inoltre il bilancio prevede la vendita, ovvero la svendita, di tre appartamenti che le amministrazioni precedenti avevano acquisito e che dovevano servire per alloggi popolari, messi in vendita sono anche Villa Allavena e un terreno vicino la ferrovia, per un totale di poco più di milione di euro. 
In consiglio comunale abbiamo espresso la nostra contrarietà, abbiamo rimarcato che un’amministrazione uscente non può negli ultimi mesi di mandato vendere (svendere) il patrimonio comunale, in particolare abbiamo invitato la giunta a desistere dalla vendita di Villa Allavena, acquisita dall’amministrazione di centro sinistra, in modo che la prossima giunta ne possa decidere l’utilizzo. Questa amministrazione non solo si è mostrata incapace di far crescere il patrimonio comunale ma con scelte poco oculate ha fatto perdere ingenti capitali alla comunità soccombendo in più occasioni nei tribunali, basti pensare che solo l’ultima causa persa per l’area feste costa alla comunità oltre 550.000 euro, mentre la struttura rimane inutilizzata e continua a deteriorarsi. Quanti altri soldi dovremo spendere per risanare l’intera area? 
Per quanto riguarda gli investimenti, si prevedono solo 148.000 euro destinanti alle sole spese di manutenzione di edifici comunali. Nessun investimento è previsto per le strade comunali deteriorate e piene di buche, per Piazza del Seminatore, per il monumento alla Pace, per il marmo dell’ingresso principale del cimitero che è ormai in stato avanzato di degrado e pericolante.
Pensare che all’inizio del loro mandato avevano promesso:
– il polo scolastico dove concentrare tutte le strutture scolastiche
– la casa delle associazioni, creata unificando le sedi delle associazioni in un unico luogo favorendone così l’integrazione e la collaborazione
– il potenziamento dei servizi dell’ecocentro
– la consegna ai cittadini di un monumento alla Pace degno di tale nome.
– nuove aree destinate agli animali
– la videosorveglianza nelle scuole, per la sicurezza delle strutture scolastiche, per gli utenti, per il personale e i dati
– interventi per il cimitero: installazione di un sistema di videosorveglianza e allarme.
– e altro…
In consiglio comunale abbiamo sottolineato come Sedriano sia stato uno dei pochi comuni della zona che non ha aumentato con risorse proprie il fondo per i buoni spesa erogati dallo stato per l’emergenza Covid, e che non ha previsto tassazioni agevolate o differite per Tari, mensa, tariffe, rette, ecc.
Forse Cipriani crede che i video quotidiani a tratti autocelebrativi e propagandistici possano sostituire i soldi per la spesa al supermercato, per le medicine, per gli affitti e per le utenze.
Addirittura, gli assessori anche se ormai sono a casa da due mesi, come tanti cittadini, continuano a percepire l’indennità di carica, emolumento che come è noto viene dato per coprire spese che non possono esserci state dal momento che l’emergenza li ha lasciati a casa come tutti.
In consiglio comunale abbiamo posto con forza questo problema e invitato gli amministratori a rimediarvi al più presto per rispetto di tutti quei cittadini che hanno perso qualsiasi introito.
Sindaci e assessori di altri Comuni si sono ridotti anche l’ammontare mensile delle indennità.

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