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Ricevo e pubblico questa nota di Antonio Oldani, vicepresidente Anpi sezione “Carlo Chiappa” di Sedriano e Vittuone. Oldani nel ricordare la scomparsa di Ester Arrigoni, vedova di Carlo Chiappa, a cui è intitolata la sezione, evoca la figura di quest’ultimo. Pochi giorni fa abbiamo appreso la tristissima notizia che era deceduta nell’istituto geriatrico Golgi di Abbiategrasso Ester Arrigoni, la vedova del partigiano Carlo Chiappa detto Abele, cui è intitolata la nostra sezione Anpi di Sedriano e Vittuone. E la nostra memoria è andata a quando abbiamo invitato Ester a Sedriano nell’aprile del 2017 alla cerimonia di intitolazione  a suo marito dell’auditorium della scuola media “Luigi Pirandello”. Nell’occasione erano presenti Antonio Pizzinato,  amico di Carlo Chiappa e presidente dell’Anpi regionale e i rappresentanti di tutte le sezioni Anpi del Magentino. E c’erano anche le figlie, i nipoti e i pronipoti di Ester e Carlo, e lei era felicissima di quell’evento che culminò nella scopertura di un bassorilievo in terracotta, raffigurante  Abele e posizionata all’ingresso dell’auditorium . In quella occasione mi ricordai anche dell’ultimo incontro che io ebbi con Carlo Chiappa qui a Sedriano. Eravamo nel 1985 ed io avevo saputo da un amico di Abbiategrasso che Carlo voleva ritornare in occasione del 25 aprile nel paesino che lo aveva visto nascere nel lontano 1915  (ad Abbiategrasso si trasferì poi nel 1947 con la sua famiglia).

Lo accolsi io come esponente Anpi nella sala consiliare di Sedriano che adesso non c’è più e nella quale incontrammo i ragazzi di terza media. E Abele raccontò commosso della estrema povertà della sua famiglia (perse il padre a soli due anni) tanto è vero che alla scuola elementare  di Sedriano, che allora era in un cortile, doveva andare a piedi scalzi perché non aveva  le scarpe. Non solo ma a soli 11 anni dovette lasciare la scuola e andare a fare il muratore. Ci parlò anche della sua famiglia fieramente antifascista già nei primi anni 20, tanto è vero che un suo zio dovette abbandonare Sedriano per evitare di essere perseguitato dalle camicie nere.  Il destino volle che Carlo Chiappa morì proprio il 31 dicembre di quell’anno e quindi non rivide più Sedriano. Ester Arrigoni, nata a Cisliano nel 1920, aveva condiviso tutta la travagliata vita del suo adorato Carlo, un giovane ribelle, schietto,  coraggioso e leale,  fino alla fine.  
Il professor Luigi Borgomaneri, autore di un bel libro sulla storia delle Brigate Garibaldi a Milano e provincia, ebbe modo di raccontarci di quella volta che Carlo ed Ester volevano sposarsi e andarono dal parroco di Sedriano. Che li informò  raggiante che il Duce aveva emanato un legge con la quale coloro che si fossero sposati il 28 ottobre, anniversario della marcia su Roma, avrebbero ricevuto un contributo di 1.000 lire per potersi pagare le spese del matrimonio. Carlo rifiutò con sdegno e sposò la sua Ester il 27 ottobre 1941  nella chiesa di San Luigi in Milano e il viaggio di nozze lo fecero a Milano, prima in un’osteria e dopo andando al cinema.
E poi venne la Borletti di Milano, dove nel 1941 Carlo fu assunto al reparto spolette di via Washington e dove aderì al Partito Comunista e si diede subito da fare per costituire una rete clandestina antifascista. Non solo ma fu proprio lui che venne incaricato della organizzazione dello sciopero del marzo 1943, il primo dopo tanti anni di dittatura fascista  E Carlo si espose così tanto che dovette allontanarsi dalla fabbrica e poi dovette telefonare alla povera Ester,  che stava per avere la prima bambina, che  per un po’ non sarebbe tornato a casa. E infatti fu arrestato e rinchiuso a San Vittore fino al 25 luglio quando il Duce venne finalmente deposto dal re Vittorio Emanuele III. 
Dopodiché iniziò un’altra parte difficile della vita di Carlo che fu incaricato di organizzare la Resistenza Partigiana nella nostra zona e divento’ addirittura il Commissario Politico delle Tre Brigate Garibaldi 168^, 169^ e 170^, che operarono dalle porte di Milano fino a Magenta ed Abbiategrasso, formando la Divisione Magenta, comandata da Anselmo Arioli, detto  Licio. Carlo Chiappa combatté coraggiosamente contro i fascisti, rischiando la vita e perdendo anche amici carissimi come il giovanissimo Poldino, suo campesano monarchico che lo stimava moltissimo e che fu trucidato dalle Brigate nere alle porte di Pavia nel 1944. E Carlo raccontò poco alla sua Ester  di quello che faceva,  data la delicatezza e pericolosità della sua missione.
Finalmente,  dopo la Liberazione, Carlo poté tornare alla Borletti sempre alla catena di montaggio e lui, Ester e le figlie andarono ad abitare ad Abbiategrasso dove rimasero per sempre,  stimati entrambi  da tutti gli abbiatensi che li conobbero.
Ester è stata una resistente sino alla fine” ci hanno detto i parenti più stretti,  alcuni dei quali sono iscritti alla nostra sezione e a loro va il nostro cordoglio più profondo e la nostra vicinanza. Ester se ne è volata in cielo in un momento terribile, nel quale sembra talvolta che la compassione e l’umanità sia venuta meno. Un periodo nel quale tanti anziani se ne sono andati mesti e silenziosi come magari è stata umile e silenziosa la loro vita, fatta di lavoro e di sacrifici.
Ciao Ester buon viaggio, il  cuore di noi tutti è vicino a te e al tuo adorato Carlo.

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