Ricevo e pubblico questa nota di Tommaso Lué di Italia Viva che manifesta perplessità sulla gestione dell’emergenza sanitaria sia a livello locale che regionale. Ho letto con attenzione quanto pronunciato dalla consigliera regionale Silvia Scurati e sinceramente lascia parecchio a desiderare. Certo, siamo contentissimi per tutti i nuovi nati e la gestione da parte dei medici e infermieri, ma non é che nascono solo qui in Lombardia. Non é un merito, é la prassi cara consigliera. Insomma, non si capisce se ha mandato lo scritto sulle nascite per nascondere un po’ quanto accaduto nella gestione di Regione Lombardia in questa emergenza del Covid-19. Purtroppo dobbiamo dirlo, sono morti un sacco di nostri connazionali, la maggior parte in Lombardia e soprattutto nelle nostre case di riposo, i più fragili. Una bella notizia c’è: tutto questo non è successo nella nostra struttura di residenza Villa Arcadia. Non è fortuna, ma c’è stata grande professionalità da parte di tutti medici, gli infermieri e coloro che la gestiscono quella struttura: sono riusciti tempestivamente a gestire la situazioni ed a evitare malati e morti. Certo è che ripeto, la Regione Lombardia ha tutto tranne che da festeggiare.
Ci sono ancora ogni giorno tanti morti, ancora molti malati e manca totalmente una linea guida sui tamponi e test sierologici. Questo è il dramma: se non c’è prevenzione non c’è ripartenza in sicurezza. La Regione si é dimostrata fragile e parecchio vulnerabile come non mai e forse nel momento più duro da dopo la seconda guerra mondiale. Far pagare i test sierologici é un’assurdità. La Regione Toscana distribuisce mascherine gratuitamente e con la tessera sanitaria basta andare in farmacia e ti fanno il test sierologico: in 10 minuti sai se hai il Covid-19, se l’hai avuto in passato e sei guarito. Ah dimenticavo, il tutto gratuitamente. Dal ritardo che abbiamo avuto sui tamponi e non fatto a tutti, la delibera del’8 marzo di Regione Lombardia che diceva di spostare i malati lievemente di Covid-19 nelle strutture per anziani, insomma sono tutte situazioni le quali è stato come mettere un cerino in un pagliaio. Insomma, ci sono tante cose da chiarire e dovrà essere fatta una commissione d’inchiesta qui da noi in Lombardia, perché molto non ha funzionato, é un dato di fatto e la verità dovrà venire fuori per rispetto verso tutti. Non me ne frega niente del colore politico, perché Veneto, Emilia Romagna o la stessa Toscana sono stati bravi, molto più di noi. È semplicemente una questione di civiltà, di gestione e di rispetto verso tutte quelle famiglie colpite dal virus e che forse non hanno avuto la giusta attenzione: meritano di sapere cos’è accaduto. Dalla consigliera regionale Scurati mi sarei aspettato questo atteggiamento e queste parole, magari qualche novità sui test sierologici e tamponi. Chiudo facendo una domanda all’amministrazione comunale visto che molte famiglie mi stanno sollecitando: ovvero chiedendo come mai i parchi a Bareggio non sono ancora aperti e i giochi per bambini non ancora transennati. Una proposta: perché non utilizzare i tanti volontari che ha Bareggio e di cui deve andare fiera, magari anche ragazzi giovani, da poter controllare l’ingresso dei parchi? Possibile che Milano che é enorme l’abbia già fatto e noi ancora siamo fermi e magari saremo gli ultimi? Diamoci una mossa, la gente sta aspettando risposte, non il racconto di una fiaba per addormentarsi meglio. La politica dà risposte, non racconta storie.