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Stefano Zancanaro |
La situazione politico-amministrativa cittadina è davvero paradossale. La compagine Zancanaro non ha più i numeri per governare, ma il particolare frangente “obbliga” l’amministrazione a restare al suo posto. Del resto la stessa opposizione, consapevole della gravità del momento per via dell’epidemia, non solo non spinge per mandarla a casa, ma la sollecita ad assolvere le funzioni istituzionali per fronteggiare la diffusione del virus. Non è fiducia, ma solo senso di responsabilità per non lasciare il municipio senza una guida politica. Un bonus a tempo. La giunta a questo punto sembra proprio destinata a rimanere in sella sino a quando l’emergenza non cesserà. Tuttavia alle porte preme la scadenza dei termini (pare che siano già stati prorogati al 30 aprile) per adottare il bilancio 2020-2022, che costituisce il punto di non ritorno in caso di mancata approvazione. In ogni caso i numeri non ci sono per licenziare l’esercizio per via della perfetta parità in cui maggioranza (ha perso per strada la metà dei seggi) e opposizione si sono ritrovate: 6 contro 6.
Il destino appare segnato per l’amministrazione Zancanaro a meno che per l’eccezionale situazione non si conceda agli enti locali inadempienti un generoso lasciapassare. Ma anche se fosse la giunta, pur restando in carica, più che ordinaria amministrazione non sarebbe in grado di fare, poiché eventuali progetti, dovendo passare dal consiglio comunale, troverebbero verosimilmente disco rosso. Converrebbe a Zancanaro e sodali restare attaccati alla poltrona per consumarsi sino all’evanescenza?