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Smart working in municipio? Un’opzione che vale la pena oggi sperimentare per via del diffondersi dell’epidemia. Sì, perché aiuta a ridurre i rischi di contagio e va incontro alle sopravvenute esigenze degli stessi lavoratori. Infatti l’amministrazione comunale ha dato disco verde all’introduzione del lavoro da casa in deroga alla normativa vigente e solo per il periodo limitato all’emergenza epidemiologica Covid-19. La priorità nella concessione del lavoro agile è ammessa nel seguente ordine: lavoratori affetti da patologie croniche o con multimorbilità o con stati di immuno-depressione; lavoratrici nei tre anni successivi alla conclusione del periodo di congedo di maternità o ai lavoratori con figli in condizione di disabilità; lavoratori con figli minori. Tocca al responsabile del settore valutare la delocalizzazione, almeno in parte, delle attività assegnate al dipendente, senza che sia necessaria la sua costante presenza fisica nella sede municipale, nonché la possibilità di utilizzare le strumentazioni tecnologiche (inizialmente la strumentazione è privata e connettività internet propria) idonee allo svolgimento della prestazione lavorativa al di fuori della sede di lavoro.
Non è tutto. Deve anche tenere conto della coerenza della prestazione lavorativa in modalità agile con le esigenze organizzative e funzionali della struttura/servizio alla quale il dipendente è assegnato. L’adeguato livello di autonomia operativa e organizzativa del lavoratore relativamente all’esecuzione della prestazione lavorativa. Infine la facoltà di monitorare e valutare i risultati delle attività assegnate rispetto agli obiettivi programmati.

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