L’ex assessore Marco Gibillini non ci sta alle bacchettate del vicesindaco Lorenzo Paietta e rilancia le accuse sull’abbandono di rifiuti sul territorio. “Ancora una volta -attacca Gibillini– la maggioranza pensa di nascondere le sue inefficienze buttando fango sulle amministrazioni precedenti, cacciando la polvere sotto il tappeto. Purtroppo con tutto questo fango è opportuno fare alcune considerazioni non da ‘professore’, ma solo da buon padre di famiglia e da ex amministratore”. E in questa nota che pubblico contesta modalità e risulti alla giunta Colombo in materia di abbandono abusivo di rifiuti. La maggioranza si vanta dell’efficacia dei metodi repressivi adottati contro l’abbandono dei rifiuti, ma, purtroppo, non si nota alcun un miglioramento. Ne è prova il fatto che un divano sia rimasto in una delle vie principali del paese per 2 mesi (via Piave), per non parlare dei rifiuti presenti sui fontanili e sulle strade di campagna o sulle vie in uscita dal paese.
Seconda considerazione, nei due anni precedenti hanno messo a bilancio centinaia di migliaia di euro per altre telecamere di sorveglianza, nonostante i varchi del paese fossero già presidiati. Pensano di mettere e mantenere telecamere in ogni via sterrata del paese, ogni 100 metri, su ogni albero, su ogni lampione, ma se non funzionano neppure le luci! E poi le telecamere vanno guardate, quando svolgevo il ruolo di assessore, la polizia locale aveva già una parete piena di monitor di telecamere. Io penso che la priorità sia nell’educazione, infatti avevamo promosso una serie di incontri sulla raccolta dei rifiuti, con un’ottima partecipazione, ben consapevole che i risultati si vedono a lungo termine. A breve e medio termine gli amministratori devono scoraggiare certi comportamenti, ma più che agli effetti, bisogna concentrarsi sulle cause. Perché qualcuno abbandona i rifiuti? Forse perché vuole pagare di meno, eppure qui non c’è la raccolta puntuale. Forse perché non paga nulla? Perché non ha mai dichiarato l’utenza? Se si individua chi vive al di fuori della legalità, sicuramente vi saranno meno abbandoni. Ma forse questi amministratori non hanno interesse a colpire i davvero i furbetti. Pochi sanno che in comune vi sono elenchi differenti per ciascuna attività (per gli utenti che pagano la tassa dei rifiuti, per il catasto, per utenti che hanno ritirato la mastella, redatto da chi svolge la raccolta rifiuti) purtroppo questi “elenchi” sono tra loro separati. Uno dei nostri obiettivi era l’unificazione delle banche dati. Ricordo che personalmente a febbraio 2018 avevo inviato via Pec agli uffici un elenco di anomalie in quanto dopo aver confrontato gli elenchi della Tari con quelli della distribuzione mastella, mi risultavano 1400 discrepanze (400 non presenti nell’elenco della distribuzione e 1000 non presenti nell’elenco Tari. Avevo chiesto di fare ulteriori controlli, ma ormai a fine mandato tutto è stato rimandato. L’attuale amministrazione ha proseguito i confronti? E poi finiti i confronti fra gli elenchi presenti in comune, ci sono le banche dati dell’agenzia del territorio, degli allacciamenti ad acqua e energia elettrica. Gli amministratori sanno che vi sono luoghi a Bareggio in campagna dove hanno aperto contatori di corrente elettrica per tagliare la legna? Questi non producono rifiuti? Non serve essere professori, basta avere un livello di istruzione medio, e una qualche capacità di analisi delle problematiche. Certo gli elettori ora hanno scelto loro, ma non è detto che cambino idea se i risultati continuano a peggiorare.