L’Anpi, sezione Carlo Chiappa, come ogni anno, organizza a Vittuone e a Sedriano con il patrocinio dei due Comuni la celebrazione della Giornata della Memoria della Shoah (a Vittuone vi è la collaborazione delle associazioni Binario 8, Spi CGIL e Legambiente). Ma con quali eventi? A Vittuone (info 339 251 6315) con la mostra “Storia di deportazione e resistenza” (dedicata alla tragedia della Shoah) allestita nella scuola media “Enrico Fermi” di via Piave 27. La mostra, aperta dal 21 al 24 gennaio, sarà visitata (con i volontari di Anpi a far da ciceroni) dai ragazzi della scuola media e da tre classi delle scuole elementari. Sempre a Vittuone, sabato 1° febbraio, alle 21, in sala consiliare comunale in Piazza Italia, ingresso libero, Anpi in collaborazione con altre associazioni locali organizza una serata sul tema. L’associazione Accademia Viscontea presenta il concerto multimediale “La sonata di Auschwitz”.
Musicista e relatore sarà Maurizio Padovan, violinista, storico della musica e della danza e ricercatore. A Sedriano (info 347 9782591) invece la stessa mostra sarà allestita in sala comunale “Mario Costa” in piazza del Seminatore, dove domenica 26 gennaio, alle 10, sarà presentata ai cittadini e alle associazioni locali con una riflessione collettiva sul significato odierno della celebrazione della Giornata della Memoria. Sempre a Sedriano dal 27 al 31 gennaio la mostra sarà visitata (8.30 – 13.30) dalle scolaresche della terza media e delle quinte elementari di Sedriano e Roveda.
La testimonianza di Liliana Segre
Tutte le visite delle scolaresche termineranno con la proiezione per i ragazzi di un breve video con le testimonianze di Liliana Segre. Di religione ebraica a soli 8 anni fu espulsa dalla scuola pubblica a Milano in seguito alla entrata in vigore delle leggi razziali fasciste. A 13 anni nel 1943 cercò di fuggire col padre in Svizzera. Furono respinti portati a San Vittore e caricati sul famigerato treno che dal Binario 21 della stazione centrale portava ad Auschwitz. Liliana non rivide più suo padre e a soli 14 anni fu liberata in seguito all’arrivo dei soldati dell’Armata Rossa e nel 1945 potè tornare a Milano. Così ha detto della sua esperienza: “Sono stata una bambina espulsa dalla scuola, sono stata una clandestina coi documenti falsi, sono stata una richiedente asilo respinta dalla Svizzera. Sono stata carcerata, ho conosciuto la deportazione e sono stata una operaia schiava. Poi ho conosciuto di nuovo la libertà. Ed ora sono una testimone che parla ai giovani, che sono la speranza del nostro futuro. La memoria rende liberi… oggi sul web i cinguetti contro gli ebrei, le donne, i mussulmani e gli immigrati sono in crescita esponenziale, e non possiamo liquidare questa mappa dell’odio pensando che la società civile ha gli anticorpi per limitare i danni. A cominciare dalla scuola dobbiamo reprimere tutti insieme ogni deriva che possa trasformare il web in bacino di cultura della intolleranza generale. Ogni giorno è il giorno della memoria e solo la memoria rende liberi dal pregiudizio”.