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Monica Gibillini

Non c’è stata in municipio la giusta attenzione sulla scelta da parte dei cittadini del medico di famiglia. Sì, secondo Monica Gibillini (Bareggio 2013), che ha presentato nella seduta consiliare di martedì 28, una mozione per impegnare sindaco e giunta a valutare la possibilità di ottenere l’assegnazione di un nuovo medico di medicina generale a Bareggio o San Martino, nonché a consentire la scelta e revoca del medico di medicina generale presso gli sportelli comunali, le risposte non sono state soddisfacenti. «Nei mesi scorsi alcuni bareggesi -afferma Gibillini– hanno segnalato di essere stati costretti a scegliere un medico di base in un Comune diverso da Bareggio. La mozione pertanto aveva la finalità di richiamare l’attenzione sul tema. La maggioranza si è fermata dietro al link dell’Agenzia di Tutela della Salute della Città di Milano (ATS) che indica come 5 medici di base su 10 presenti in paese sono contrassegnati da un simbolo verde che dovrebbe indicare la disponibilità a ricevere nuovi assistiti.
Tuttavia il sito dell’ATS precisa altresì che l’indicazione della disponibilità del medico ad acquisire nuove scelte è puramente indicativa e va verificata al momento dell’iscrizione. Anche dopo il consiglio comunale -continua Gibillini– qualche bareggese riferisce che lo sportello scelta e revoca di Magenta ha segnalato che a Bareggio non ci sono medici di base con disponibilità di posti. Il voto contrario sulla mozione, espresso in consiglio comunale da Lega e Forza Italia, è un’occasione persa per fare chiarezza sulla situazione a beneficio dei cittadini. Peccato anche per il no della maggioranza a consentire la scelta e revoca del medico di famiglia presso gli sportelli comunali, che eviterebbe ai cittadini che non usano il fascicolo sanitario elettronico a recarsi a Magenta, così come avviene già, per esempio al Comune di Corbetta che è anche più vicino a Magenta rispetto a Bareggio. Le motivazioni date dalla maggioranza -conclude Gibillini-, ovvero che la scelta del medico si fa una volta o comunque raramente e se qualcuno ha bisogno può rivolgersi all’Auser, fanno capire che non è stata fatta alcuna disamina sui costi/benefici dell’operazione. Anche questa un’occasione persa per avvicinare i servizi socio-sanitari ai bareggesi. La famiglia è il cuore della comunità e la presenza di servizi socio-sanitari sul territorio, soprattutto dei suoi componenti più deboli merita più attenzione».

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