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Non basta sistemare, almeno nelle intenzioni, le strade del centro urbano e poi dimenticarsi di quelle periferiche. A ricordarlo all’amministrazione comunale è come al solito Sinistra di Sedriano, che anche in agosto è in servizio politico permanente ed effettivo. La strada finita nella sua severa lente di ingrandimento è la via M. Curie, che a suoi occhi è emblematica per l’approccio falso e strumentale al tema della sicurezza. La via M. Curie -puntualizza SdS– connette la via Scaravella con la via Serinda con orientamento nord-sud nella zona industriale posta a nord del Comune di Sedriano e serve diverse realtà aziendali, in primis la BRT Spa, la società di spedizioni e logistica nota a tutti semplicemente con il nome di Bartolini. La sede stradale -continua SdS– è pressoché letteralmente distrutta con presenza di vere e proprie voragini, numerose e profonde che costringono bilici ed autoarticolati a zigzagare pericolosamente tra questi innaturali crateri.

E’ una situazione che dura da anni e che gli attuali amministratori nulla hanno fatto per porvi rimedio. Né temporaneo né tanto meno definitivo. La scusante -chiosa SdS– è sempre quella: mancanza di soldi. Soldi che invece ci sono per progetti discutibili quali i totem (elimina?) code con annessa sala coffee break, l’inutile illuminazione del viale degli orti e via dicendo, a capocchia. Ebbene i dané ci sono o non ci sono? SdS è convinta che ci sono, ma –attacca– a discrezione e destinati tutti, invariabilmente, a scopi controversi e ad opere futili, ma che siano visibili e diano un lustro effimero e posticcio a questa amministrazione del nulla. Dunque la sicurezza può attendere a lungo e pazienza se il consistente traffico pesante e automobilistico sia costretto a praticare abitualmente lo slalom per evitare danni ai propri mezzi. Praticate pure -conclude SdS– con stoica sopportazione la mansuetudine e la tolleranza in attesa che Cipriani & Co. tolgano il disturbo. Suggeriamo a tutti un tour turistico per constatare l’incredibile ed increscioso stato dell’arte perché la realtà supera di gran lunga l’immaginazione ed abusare della credulità popolare per molti è abituale consuetudine.

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