Sarà per dare visibilità a Fratelli d’Italia, sarà per contarsi o altro, certo che il proposito di Roberto Lonati di candidarsi a sindaco dà l’impressione che voglia lavorare più per il re di Prussia che per perseguire un reale vantaggio. Sì, perchè, salvo imprevidibili exploit elettorali, una sua eventuale candidatura si tradurrebbe sicuramente in una dispersione di voti che potrebbero risultare fatali al centro-destra per andare al ballottaggio. Ma c’è anche fa valutare il rovescio della medaglia. Infatti l’iniziativa potrebbe non essere fine a se stessa come sembra, ma funzionale a rinegoziare lo schieramento di centro-destra, che al momento è monopolizzato dal Carroccio con la candidatura di Silvia Scurati. In effetti Scurati non potrebbe essere insensibile alla scelta di Fratelli d’Italia di correre da sola in prima battuta, sapendo il rischio che correrebbe. Tuttavia da qui ad aprile potrebbero cambiare tante cose. Intanto pare che la decisione definitiva sia stata rimandata a dopo le elezioni nazionale e regionali del 25 e 26 febbraio per vedere che cosa possa succedere nel frattempo, ma potrebbe essere troppo tardi per ridisegnare gli scenari attuali. Sicuramente la scelta della Lega di giocare d’anticipo non aiuta, ma tant’è. Del resto quando ha candidato Scurati c’era solo il Pdl, che annaspava. Ora c’è anche Fratelli d’Italia che non vuole fare da comparsa e soprattutto riequilibrare l’eventuale alleanza. Lo stesso problema sembra vivere il Partito democratico.
La scelta di indire le primarie a novembre per individuare il candidato sindaco non è stata, almeno con il senno di poi, molto lungimirante, poichè così si è escluso a priori che eventuali alleati mettano in discussione il vincitore della competizione Giancarlo Lonati. O questa minestra o ti butti dalla finestra. Un’alternativa poco incoraggiante a meno che Lonati non dica che sarebbe disposto a rimettersi in discussione, ovvero che non avrebbe nulla da obiettare se si facessero le primarie di coalizione. Ma sarebbe troppo, anche se molto utile per rimediare alla fretta. Non a caso ad Arese che si andrà alle elezioni il 26 e 27 maggio come a Bareggio, prima il Pd si è alleato con altre forze politiche non proprio dell’area di centro-sinistra, dando vita al patto civico, e dopo si è premurato insiemne ai partner a fissare per il prossimo 10 marzo le primarie di coalizione. Un percorso che forse anche a Bareggio non sarebbe stato male seguire. La stessa difficoltà del Pd di trovare candidati per la lista, stando alle indiscrezioni, è un segnale che farebbe bene a non prendere sotto gamba.